Monday, November 03, 2008

Facciamo l?ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l?aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C?è una certa resistenza; in quelle scuole c?è sempre, perfino sotto il fascismo c?è stata. Allora, il partito dominante segue un?altra strada (è tutta un?ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A ?quelle? scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d?occhio i cuochi di questa bassa cucina. L?operazione si fa in tre modi: ve l?ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Piero Calamandrei, 11 febbraio 1950

(i segnali di fumo continuano a viaggare.. da Silvano a monja fino a qui..)

Tuesday, September 02, 2008

E giu' secchiate

Anche stasera il monsone delle 20:00 e' arrivato a farci compagnia, come quasi ogni sera dall'inizio dell'estate. Si preannuncia con accumuli nerissimi all'orizzionte che in pochi minuti si trasformano in macigni pesantissimi sopra la testa, seguiti a ruota da sferzate di vento e acqua a secchiate. Poi tutto finisce e rimane nell'aria l'odore grasso della pioggia tropicale che non rinfresca. Dalla finestra buia e socchiusa entrano rumori autunnali, di gomme sull'asfalto bagnato e di gocce solitarie che si staccano dai rami spogli.

Monday, September 01, 2008

Chissa' perche' sempre di lunedi..

..mi viene voglia di scrivere un nuovo post.
Sara' la sindrome da dieta? del tipo "ah cazzo oggi e' lunedi, mi metto a dieta poi faccio questo quest'altro e gia' che ci sono aggiorno il blog!". Ah se questa energia sopravvivesse almeno al mezzogiorno, che vita produttiva sarebbe!
Questo lunedi primo settembre arriva con la pioggia. Pioggia autunnale da un cielo grigio e pesante che mostra i muscoli dopo aver fatto polpette del sole d'agosto che fino a due giorni fa splendeva baldanzoso. Che maleducato, 'sto cielo grigio topo. Ma a noi ci fa un baffo. Non saranno quattro nuvole a farmi piombare nel prevedibile e banale pessimo umore da fine delle vacanze. Non sara' nemmeno il dopobarba fastidioso, del quale avevo rimosso l'esistenza, del vicino di scrivania. E neppure le asinine risate che vengono dal corridoio, le quali farebbero venire la pelle d'oca a un sordo. I miei buoni propositi da lunediprimosettembre mi sosterrano saldamente fino almeno all'ora di pranzo.
Il we appena trascorso mi ha dato una buona energia. I 1500 metri di dislivello per arrivare in cima al Rocciamelone hanno si massacrato le gambe ma hanno dato una bella sferzata di energia allo spirito! Mmm.. sara' ancora euforia da alta quota? Chi puo' dirlo? Vediamo quanto dura :)
Altra nota positiva del we: il mio piccolopoverovecchio Vaio che non ha tirato le cuoia, come pensavo, ma invece funziona ancora.. vediamo anche questo quanto dura!